L’incubo maggiore di ogni proprietario, è quello che il cavallo possa avere i vermi. In questo articolo tratteremo le diverse tipologie di vermi, come e quando sverminare con i vermifughi più utilizzati.
Il cavallo, oltre ad essere un ottimo anti-stress per l’uomo, è anche un ottimo habitat per i vermi. Questi, possono annidarsi in diversi modi, a seconda anche della tipologia di parassiti, che siano “mosche” che creano larve all’interno dello stomaco, o che siano vermi acquisiti dal cavallo semplicemente brucando erba.
Quali sono le tipologie di vermi più frequenti?
Possono essere classificati tre principali famiglie di vermi frequenti nei cavalli:
- NEMATODI (vermi tondi)
- CESTODI (tenie-vermi piatti)
- ARTROPODI (mosche le cui larve colonizzano lo stomaco ‘’gasterophilus’’).
Il ciclo vitale dei vermi inizia dalla bocca e termina nelle feci. Ma non sempre succede questo. Se non sverminato subito, il cavallo prima di avere tempo per espellerli, potrebbe anche rimetterci la vita.
Bisogna dire che questi parassiti si adattano molto bene agli organismi che li ospitano e soprattutto riescono a sviluppare resistenza nei confronti dei vermifughi, perciò la sverminazione del proprio cavallo non deve essere fatta sempre uguale, ma deve variare.
Quali sono i sintomi di un cavallo con i vermi?
I sintomi più comuni di un cavallo con i vermi sono:
- si gratta e ha prurito con conseguente perdita di crini nella coda;
- anche se mangia come sempre, dimagrisce e non mette peso;
- non lavora bene;
- il suo pelo perde lucidità;
- i crini della coda sono più corti e sembrano tagliati;
- problemi respiratori;
- coliche da infestazione;
Oltre questi sintomi che sono quelli più frequenti, in cui si può intervenire semplicemente facendo il vermifugo, abbiamo casi più gravi e in stadio avanzato ove è richiesta la cura e la somministrazione di medicinali sotto l’osservazione di un veterinario.
Alcuni di questi casi possono essere:
- puledri con vermi da latte;
- cavallo che perde l’appetito per i troppi parassiti;
- cavalli anziani affetti da vermi;
- fattrici gravide con parassiti.
Quando e come sverminare il cavallo
Il vermifugo va fatto almeno due volte l’anno, solitamente ad inizio primavera e ad inizio autunno. Dipende dal caso di gravità dell’infestazione di vermi nell’equino, per decidere se fare o non fare il richiamo dopo 15 giorni del vermifugo. Solitamente viene utilizzato un vermifugo a pasta per via orale, molto simile ad una siringa, ovviamente senza ago. È necessario assicurarsi che il cavallo non rigetti il vermifugo, ma che lo mandi giù tutto.
I vermifughi più utilizzati
È sempre necessario consultare un veterinario per la somministrazione del vermifugo, così da identificare la tipologia di vermi e agire con uno specifico vermifugo. Questo può essere costituito sia da principi naturali-vegetali, sia chimici.
Esempio di un vermifugo naturale è quello commercializzato da Umbria Equitazione composto da peperoncino, aglio, paprika e altri elementi più vegetali. Alcuni consigliano di introdurre nel mangime ogni tanto aglio tritato, in modo alternato, ma non sempre è efficace.
Poi vi è la branca dei vermifughi con il principio dell’ivermectina (farmaco che uccide e favorisce l’espulsione di vermi parassiti intestinali), sotto forma di pasta orale, alcuni dei quali sono Equalan, Equimax, F. Mectin, Strike, Equest, Noromectin, Stongid, Fitover e tanti altri.