Cavallo arabo al galoppo nel prato
Razze equine

Il cavallo arabo

Buongiorno cari lettori, oggi parleremo del cavallo arabo, della sua storia e delle sue caratteristiche morfologiche.

Le origini del cavallo arabo

L’origine del cavallo arabo è antichissima ed è pressoché impossibile ricostruire la sua storia. ritrovamenti di resti rinvenuti nei deserti arabi ne collocano l’apparizione nella zona dell’attuale Arabia Saudita intorno ai 3000-2500 anni fa, anche se una serie di affascinanti e misteriose leggende avvolge di un fitto mistero l’origine del cavallo Arabo. In realtà, l’origine  si colloca geograficamente in una regione corrispondente all’attuale Altopiano centrale dell’Asia, dal quale si è poi progressivamente spostato diffondendosi in Nordafrica e nella penisola Arabica.

Grande impulso alla diffusione di questa razza venne dall’ondata di espansione araba guidata dallo stesso Maometto nel VII secolo a.C.: attraverso la Spagna, gli splendidi cavalli arabi – distinguibili secondo uno dei massimi esperti in materia, Raswaan, in tre tipi fondamentali, l’Assil, il Purosangue Arabo e la Razza Araba – raggiunsero tutta l’Europa e in seguito il resto del pianeta, influenzando la quasi totalità della popolazione equina mondiale.

Secondo lo stesso Raswaan, originariamente tutti i cavalli arabi di sangue puro erano Kouhailan, una delle cinque linee di sangue indicate da Maometto – le altre sono Saklani, Manaki, Gilfi e Makladi –.

Dai Kouhailan sono derivate le circa 250 stirpi attualmente individuabili.

Nel corso dei secoli gli arabi hanno perfezionato questa razza, ottenendo così un cavallo molto versatile. Il clima, l’alimentazione e una dura selezione (sia naturale che artificiale), hanno contribuito alla creazione di un cavallo dalle doti eccezionali. Infatti solo cavalli estremamente frugali, resistenti e veloci potevano sopravvivere alle condizioni di vita imposte dal clima e dalla convivenza con un uomo feroce e aggressivo come il beduino che abitava questi spazi sconfinati. Queste tribù di Beduini vivevano in continuo stato di guerra con altre tribù, quindi dopo violente lotte seguivano fughe precipitose. Il cavallo era un inseparabile compagno della loro vita avventurosa; privilegiavano però la giumenta, considerata più resistente e garante una possibile discendenza rispetto agli stalloni e in grado di assicurare il continuo possesso di una cavalcatura. Tutto ciò determinava una vita ai limiti della sopravvivenza, nella quale solo i più forti potevano sopravvivere. Le condizioni di vita di questi cavalli potevano portare o all’estinzione della specie o a un suo continuo miglioramento. Il fanatismo dei beduini per la purezza dei loro cavalli, li preservò da apporti di sangue straniero, producendo i meravigliosi risultati che oggi possiamo ammirare. L’arabo è il primo miglioratore di tutte le razze europee ed è stato determinante alla creazione del purosangue inglese. I migliori allevamenti si trovano in Polonia, Svezia, Francia, Inghilterra, Spagna, Stati Uniti, oltre che nei Paesi del Medio Oriente.

Caratteristiche morfologiche del cavallo arabo

Si tratta di un cavallo di tipo mesomorfo con altezza al garrese compresa tra i 145 e i 155 centimetri e un peso di 380 chilogrammi.

Ha una testa di inconfondibile bellezza, un profilo camuso, la fronte è larga e bombata, occhi grandi ed espressivi, le orecchie sono ben piantate e distanziate fra loro: piccole e appuntite nel maschio, sono invece un po’ più lunghe nella femmina. Le narici sono grandi, sottili e ben distinte, con grande capacità di dilatazione, sempre in movimento come del resto lo sono gli occhi e le orecchie. Il muso è piccolo con labbra sottili, Le ganasce, pur non essendo pesanti, sono robuste , soprattutto molto aperte da lasciare spazio alla respirazione.

L’incollatura, la gola, il collo, formano un altro insieme molto tipico e di grande bellezza. Il garrese è piuttosto prominente. Il dorso è robusto e largo, mentre le reni sono corte e muscolose, la groppa è alta, lunga e orizzontale; la coda, piuttosto corta, è portata alta e lontana dal corpo con grande eleganza. La spalla è lunga e ben inclinata.

L’omero è lungo e verticale, ben avvolto da muscoli potenti, le ginocchia larghe e piatte, i cannoni sono forti e robusti con buona circonferenza. Il pastorale è relativamente corto ed elastico, il piede è grosso e rotondo con una buona unghia. Il posteriore è ben conformato e costituisce un propulsore di prim’ordine. I garretti sono netti, di bella forma, grandi e bassi con tendini ben distaccati e legamenti solidi. Molto caratteristica è anche la conformazione scheletrica: a differenza di tutti gli altri cavalli, l’Arabo ha 17 costole – anziché 18 , 5 vertebre lombari invece di 6, e 16 caudali – in luogo delle 18 delle altre razze –.

Questo cavallo concentra in sé tutte le qualità ricercate in ogni razza e tipo di cavallo e per questa ragione viene considerato ed utilizzato come miglioratore.

Anche le razze più specializzate che differiscono molto dagli standard del Purosangue Arabo traggono benefici e miglioramenti dall’apporto di questo sangue, che conferisce loro più finezza alle forme, maggiore intelligenza e nevrilità.

Attitudini del cavallo arabo

Come abbiamo visto, il cavallo arabo possiede innumerevoli doti (apprezzate in tutto il mondo) e che hanno reso questo animale un compagno perfetto per discipline equestri assai diversificate.

Gli show dedicati al cavallo arabo

Numerose e ben organizzate in tutto il mondo sono gare e show dedicate esclusivamente al cavallo arabo.

L’eleganza, la nobiltà dei magnifici esemplari che concorrono risultano evidenti e chiare anche alla parte di pubblico meno esperto. È stupendo vedere simili animali, condotti semplicemente a mano, correre nella arena dimostrando a pieno quelle che sono le caratteristiche tipiche della razza a cui appartengono.

È chiaro che gli esemplari partecipanti a gare di morfologia devono possedere una genealogia impeccabile, l’iscrizione ai registri ufficiali del cavallo arabo.

Sarà compito di un’esperta giuria osservare e assegnare un punteggio ai singoli concorrenti. L’osservazione dei giudici punterà essenzialmente sulla tipicità, sull’incollatura, sull’armonia, sugli arti, sul movimento dei soggetti al fine di decretarne il migliore.

Il mantello del cavallo arabo

Il mantello del cavallo arabo può presentare colori differenti: baio, grigio, sauro e morello. Può presentare segni in fronte e balzane più o meno alte.

Il mantello morello è molto particolare: era il preferito da principi e re ed è sotto il controllo di due geni. È veramente raro trovare un soggetto omozigote, non inquinato da altre sfumature.

Il baio è il colore più comune ed è considerato dominante, anche se questi cavalli presentano punti neri, quali coda e criniera. La razza Araba presenta un certo tipo di marrone scuro che spesso nasconde il gene del nero.

Il colore più raro è proprio il nero e la sua varietà più rara è un cavallo nero omozigote, cioè geneticamente puro. L’individuo nero eterozigote, sarà anch’esso nero ma portatore del gene recessivo del castano, che viene mascherato dal gene nero.

L’Arabo nero omozigote produce spesso un puledro baio, ma è un baio molto scuro, con totale assenza delle sfumature rosse.

Michelle Riva

Ciao a tutti! Mi chiamo michelle, ho 18 anni, sono nata e cresciuta in un paesino in provincia di como con mio padre e mia nonna entrambi con un forte amore per i cavalli. Avevamo una piccola scuderia per cavalli privati nata grazie alla passione e alla dedizione di mio nonno, grande cavaliere che cercava di ricuperare in ogni modo i cavalli con problemi e trasformandoli in atleti; purtroppo venuto a mancare poco dopo la mia nascita. Grazie a lui e a mio padre ho avuto la fortuna di entrare in questo bellissimo mondo, avendo la possibilità di crescere con l'amore per i cavalli. In futuro il mio desiderio è di diventare un istruttore per condividere con altre persone la mia conoscenza e la mia infinita passione. Grazie a tutti per aver letto e spero che in questo blog troverete le risposte che state cercando.

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