Antonino Latocca al concorso di Salto Ostacoli
Lezioni di equitazione

Vincere la paura e saltare gli ostacoli

Saltare un ostacolo in sella ad un cavallo per me ormai è diventata una cosa automatica, ma ho fatto caso a come tanti hanno letteralmente paura di saltare con il cavallo.

Partendo dalla mia esperienza, con questo articolo voglio provare a spiegare con quale coraggio vincere la paura di saltare gli ostacoli.

La mia esperienza nel Salto Ostacoli

Era il lontano giugno 2010 e mi trovavo alla mia prima gara fuori dal maneggio, il Campionato Regionale Basilicata che si svolse a Venosa (PZ).

Non ero lì per saltare! Le mie conoscenze erano limitate al passaggio sulle barriere, nozioni di Dressage, passaggi obbligati con fermata tra i ripari (se non sai come fermare il cavallo puoi leggere l’articolo su l’ALT, fermare il cavallo).

Nelle varie categorie che si susseguivano nei due giorni di gara vedevo binomi (cavallo-cavaliere) saltare di qui e di lì all’interno del campo gara tra i vari ostacoli (abbiamo anche visto quali siano i vari ostacoli che si possono trovare nell’articolo Le barriere nel salto ad ostacoli).

Mia madre che era lì è forse la prima persona che ho visto spaventata dal vedere come si fa un percorso di salto ostacoli; mentre io ero rimasto affascinato … e così ho chiesto al mio istruttore di fare iniziare a saltare anche a me.

Così tornati dalle vacanze estivo ho iniziato a fare i miei primi saltini.

Con gli anni poi ho iniziato a saltare sempre più in alto e a partecipare a vari concorsi di Salto Ostacoli.

Saltare gli ostacoli

Il Salto Ostacoli è la disciplina equestre in cui la sintonia tra cavallo e cavaliere è più che fondamentale!

Come è possibile ampliamente approfondire nel libro Pronti in sella al Capitolo 9 riguardante il Salto Ostacoli, le fasi principali di un salto sono l’avvicinamento, lo stacco, la sospensione e la ricezione.

C’è dunque una fase in cui per qualche secondo, cavallo e cavaliere sono entrambi sospesi in aria, nel vuoto; a seconda dell’altezza e della fattispecie dell’ostacolo poi varia quella che in gergo tecnico si chiama parabola.

Acquisite dunque le conoscenze teoriche necessarie e ricordandosi che i salti si fanno solo alle andature saltate (trotto o galoppo), bisogna passare alla pratica e ci sono alcuni consigli che vanno debitamente rispettati:

  1. Ci si avvicina all’ostacolo con un ritmo costante e grintoso (non correre!)
  2. Mantenersi stretti alla sella e quindi al cavallo, in assetto di equilibrio e senza distrarsi
  3. Dirigersi perfettamente perpendicolari verso il centro dell’ostacolo mentre lo sguardo deve andare già oltre l’ostacolo e mai a terra
  4. Sulla parabola ci si inalza sull’inforcatura, si cedono leggermente le redini in avanti e si porta il busto in avanti

L’ultimo può diventare di vitale importanza, per evitare di mettere in difficoltà il cavallo, bisogna alzarsi al momento giusto, ne prima ne dopo.

Questo momento giusto lo si capisce dal movimento del cavallo, dall’eventuale presenza della barriera a terra prima dell’ostacolo o comunque dalla vicinanza all’ostacolo.

I movimenti devono essere fluidi, non di scatto, ma tutto in sintonia con il ritmo del cavallo.

La cosa più importante di tutte è e resta il mindset: l’ostacolo si affronta con il 100% di decisione, senza ne farsi prendere dall’emozione, ne dalla paura; più ci si fa problemi e più ci si mette nei guai.

Se si ha paura di affrontare l’ostacolo allora non bisogna andarci finché non ci si è autoconvinti che non è nulla, il cavallo fa il grosso del lavoro, il cavaliere deve assecondare e facilitare i movimenti del cavallo, se si diventa un ostacolo per il cavallo diventa un problema.

Per convincervi: non è nulla di complicatissimo, soltanto un momento rapido in cui si concentra tutta l’abilità e la sintonia tra cavallo e cavaliere.

Nella fase di avvicinamento al salto, il cavallo potrebbe accelerare, se si è bravi a restare focus sui propri obbiettivi di ritmo costante e direzione si può andare sull’ostacolo, ma un salto affrettato è pericoloso perché può non dar il tempo necessario al cavaliere di eseguire correttamente le azioni sulla parabola.

Ricorda che una volta in direzione dell’ostacolo, l’unica opzione meno rischiosa che hai è affrontare l’ostacolo! Se il cavallo si pianta all’improvviso sotto l’ostacolo rischi di cadere, mentre se il cavallo si buttasse addosso l’ostacolo si fa male; “scanzarsi” all’ultimo momento è altrettanto pericoloso! Non avete alternative: dovete affrontare l’ostacolo!

Dopo il salto il cavallo sicuramente accennerà al galoppo, ma il cavaliere con esperienza sa come riportarlo subito al trotto se la richiesta era quella appunto di saltare e proseguire al trotto. Il lavoro infatti non finisce con la ricezione, ma nel momento in cui il cavaliere riesce a rimettere in ritmo di lavoro il cavallo.

L’esperienza, soprattutto se fatta con cavalli diversi e in situazioni diverse, resta sempre la migliore maestra che farà perfezionare la tecnica con il passare del tempo.

Per quanto sia impegnativo, aver superato un ostacolo regala la stessa soddisfazione di quando nella vita si è riusciti a risolvere un problema (evidentemente non era un problema!).

E a quel punto anche per il cavallo sarebbe gradita una piccola ricompensa come una carezza sul collo o sulla groppa.

Antonino Latocca

Sono nato nel '95 in un paese della Basilicata.
Ho iniziato a praticare equitazione dalle scuole elementari.
Nel 2014 mi sono diplomato come perito elettrotecnico.
Mi sono iscritto poi alla facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche all'università e ho fatto un periodo di studi all'estero.
Mi occupo di sviluppo web da autodidatta fin da quando ho avuto il mio primo computer.
Mi occupo oggi di blogging, sviluppo siti web e montaggio video.
Ho pubblicato un manuale di equitazione intitolato "Pronti In Sella" e un manuale di programmazione intitolato "Sviluppare pagine per il web".

Potrebbe piacerti...

Lascia un commento